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    Come fare scacco matto alla depressione!

    • Immagine del redattore: Nicola Diana
      Nicola Diana
    • 9 gen 2024
    • Tempo di lettura: 2 min

    Aggiornamento: 8 feb 2024



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    Già, la depressione può essere paragonata ad una partita estenuante di scacchi.

    Chi ne soffre si può trovare a giocare con un giocatore di cui non si conoscono ne le mosse, ne quanto meno intuirle.



    Ma c’e una buona notizia:

    L’esercizio fisico Può essere un valido alleato contro la depressione!

    Uno studio pubblicato sul The Journal of Neuroscience afferma che svolgere attività fisica intensa induce un

    aumento dei livelli di glutammato e acido gamma-aminobutirrico, due neurotrasmettitori che agiscono contro la depressione.

    Richera Maddock, il ricercatore che ha guidato lo studio, spiega che

    Sport ed attività fisica aerobica intensa in generale possono quindi diventare ottimi alleati nel trattamento della depressione e di altri disturbi neuropsichiatrici aiutando a ristabilire la comunicazione tra le cellule cerebrali che sono alla base della regolazione emotiva.

    Il nostro cervello utilizza una vasta quantità di carburante per funzionare durante l’esercizio fisico.

    La ricerca è stata condotta su un campione di 38 volontari che si sono allenati sulla cyclette raggiungendo circa l’85 per cento della loro frequenza cardiaca massima per 8 o 20 minuti. Per misurare il glutammato e GABA, i ricercatori hanno utilizzato tecniche di imaging e risonanza magnetica.

    Gli studiosi hanno misurato i livelli di GABA e glutammato in due diverse parti del cervello, prima e dopo ogni sessione di allenamento. Questi dati sono stati poi confrontati con quelli di un campione equivalente che non aveva svolto alcuna attività sportiva rivelando che i livelli di glutammato o GABA erano maggiori tra gli appartenenti al primo gruppo. Altro dato importante: sono stati individuati aumenti significativi di questi neurotrasmettitori nella corteccia visiva, che elabora le informazioni visive, e nella corteccia cingolata anteriore, che aiuta a regolare la frequenza cardiaca, le funzioni cognitive e le emozioni.

    Questi dati dimostrano in maniera evidente che esiste una correlazione tra i livelli di glutammato nel cervello e la quantità di esercizio fisico svolto nella settimana precedente.

    L’attività sportiva potrebbe quindi diventare un potente alleato nella lotta alla depressione, soprattutto per i pazienti sotto i 25 anni, che subiscono maggiormente gli effetti collaterali degli inibitori selettivi della serotonina (SSRI), i farmaci anti-depressivi che di solito si usano per regolare i livelli di neurotrasmettitori.

    Chiaramente lo sport non è la panacea per tutti i mali e non tutti i pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore potranno ottenere gli stessi benefici dall’attività fisica ma, come lo stesso Mardock sostiene, grazie a questi studi sarà possibile riuscire ad individuare, con una maggiore precisione, quei soggetti che possono godere degli effetti positivi dall’attività sportiva. L'esercizio fisico potrebbe dunque essere prescritto come terapia per la depressione, in associazione ad altri trattamenti quali la psicoterapia o una terapia farmacologica.

    La ricerca originale è consultabile a questo indirizzo http://www.jneurosci.org/content/36/8/2449

     
     
     

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