Fibromialgia: Imparare a convivere si può!
- Nico Diana
- 10 giu 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Iniziamo col dire che chi non ha un problema di questo tipo non può comprendere … ma chi ha questo disturbo deve comprendere cosa ha e poi cercare di convivere, cercando di alleviare o contrastare tale sindrome. In questa trattazione vedremo cosa è e come riuscire a conviverci.
Cenni storci:
Il termine Fibromialgia deriva dal latino fibra e dal greco myo (muscolo) unito a algos (dolore).Si può dire che la sindrome fibromialgica è caratterizzata da dolore muscolare diffuso e rigidità cronico. Sin dal 1800 la sindrome fibromialgica era presente ma con altre denominazioni; solo nel 1976 vennero descritte in maniera accurata i sintomi e la denominazione su detta.
Organi bersaglio:
La colonna vertebrale, le spalle le braccia, il cingolo pelvico, le gambe e i polsi subiscono un processo infiammatorio; inoltre si associano disturbi dell’umore del sonno e astenia ( stanchezza).
Chi colpisce:
In prevalenza chi è affetto da fibromialgia è di sesso femminile e può presentarsi in età che va dai 25-55 anni. Si pensa che alla base di questa sindrome ci sia lo stress sia d’origine fisico che psicofisico.
Come conviverci:
Iniziamo col dire che qualsiasi malattia cronica( cioè permanente ) non deve avere nel tempo la meglio su di noi. Ecco perché è importante prima conoscere e poi cercare con positività di reagire in modo da indurre noi stessi ad un possibile rimedio per riuscire a vivere con dignità la nostra esistenza.
Oltre alla terapia farmacologica , che al momento non si è dimostrata ancora molto efficace,vi è anche la terapia naturale; che consiste nel riposo, ma non eccessivo, nei primi giorni in cui si manifesta la malattia.
Inoltre si è notato che l’attività fisica come il lavoro aerobico, come la ginnastica dolce, il nuoto e altro, praticate regolarmente in maniera moderata e progressiva riducono i sintomi.
Altro mezzo è l’utilizzo di massaggi e stretching (da non effettuare però, quando si ha il processo di infiammazione acuto in corso).
Non meno importante è osservare una alimentazione povera di cibi raffinati favorendo cibi “vivi”, frutta, verdura e proteine nobili ( sia d’origine vegetale che animale, ma queste ultime con moderazione).
In conclusione possiamo dire che: Il giusto atteggiamento mentale verso la malattia, la sana attività sia fisica che alimentare, possono giovare non poco sul nostro progresso vitale.
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